Perchè iscriversi ad ASSIREP
Lettera di Eugenio Rambaldi
Questa è la domanda che in molti ci fanno fin dalla data della fondazione di ASSIREP e che forse anche tu ti stai facendo.
Ritengo sia quindi giusto cercare di dare io stesso, come Presidente di questa Associazione, adeguate risposte.
Per prima cosa, se la domanda fosse esattamente quella riportata nell’oggetto direi che non varrebbe forse nemmeno la pena scrivere questa lettera. Il perché esiste ASSIREP è infatti ampiamente descritto nello Statuto e nel Regolamento, integralmente pubblicati on line sul nostro sito. Da essi si evincono senza possibilità di mal intendimenti la mission e gli scopi statutari. Chi li condivide può associarsi; chi non li condivide... è stato comunque un piacere. 😉
Ma nella maggior parte dei casi la domanda in oggetto è seguita da una specificazione del tipo:
“Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP dal momento che...?”; e sono proprio quei “dal momento che...” che variano spesso nella forma e nella sostanza. Risponderò quindi di seguito punto punto ai vari “dal momento che…” che finora ci sono stati posti.
Domanda 1:
“Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP… dal momento che io non sono un Project Manager Professionista?”
Risposta:
Fino a poco tempo fa tale domanda non avrebbe avuto molto senso logico, perché ASSIREP è, anche nella denominazione estesa, una Associazione che, secondo la legge 04/2013, rappresenta “solo” i Responsabili di Progetto, o Project Manager, professionisti italiani. E quindi se uno non fa, o non si sente, o non gli interessa, ecc.. essere PM professionista la risposta non avrebbe potuto che essere: “Ma lei non si deve iscrivere ad ASSIREP!” o, meglio ancora, “Ma lei non può iscriversi ad ASSIREP!”.
Ma come dicevo pocanzi, questa domanda non è più tanto peregrina dal momento che ASSIREP, dal gennaio 2017, ha definito anche la nuova tipologia del Socio “AGGREGATO”, vale a dire un socio che, pur non possedendo al momento i requisiti professionali necessari per associarsi come socio Ordinario, si impegna (entro un tempo limitato) ad acquisirli, anche grazie al supporto di ASSIREP.
Dopo di che, se davvero ad una persona di essere, di sentirsi o di diventare ora o nel breve futuro un PM professionista davvero non gline importa nulla, non solo non si deve iscrivere ad ASSIREP ma, lo ripeto, nemmeno può praticamente farlo, a meno di mentire nel modulo di iscrizione dove, ai soci Ordinari, viene chiesto esplicitamente di auto-dichiarare il proprio interesse futuro o il proprio “fiero” status lavorativo e/o sociale quale Project Manager.
Domanda 2:
“Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP… dal momento che io sono già certificato PMP(r) (o ISIPM-Av(r), o Prince2 Pract.(r) o altro)?”
Risposta:
Questa è una domanda che si fanno in molti, ma solo perché non si è compreso bene nè lo scopo della L.4/2013 nè il ruolo di ASSIREP nel panorama nazionale delle professioni non-ordinistiche e, di conseguenza, anche il ruolo di meritori organismi quali PMI, di ISIPM, di IPMA, ecc.. all’interno di questo stesso panorama. Mi sforzerò quindi davvero al massimo per dare la migliore risposta possibile. E lo farò mettendoci, come è nel mio stile, la faccia e dicendo le cose “in punta di diritto” e nel pieno rispetto di leggi e normative nazionali, al contrario di alcuni dirigenti o presidenti di altri organismi che in alcune proprie newsletter ai membri hanno scritto (sempre in forma anonima, ovviamente) delle gravi inesattezze e fatto solo disinformazione, certamente in tutta buona fede.
Allora; permettetemi di partire con un esempio ben mirato.
Ipotizziamo che io sia un neo laureato in architettura, e anche con il massimo dei voti. Avrebbe senso telefonare all’Ordine degli Architetti della mia provincia per domandare “Perché dovrei iscrivermi al vostro Ordine dal momento che sono già laureato?”.
No, non avrebbe alcun senso. Perché i laureati in “Architettura” (intesa come scienza, disciplina, branca dello scibile umano, ecc.) non sono anche Architetti (intesa come professione), tanto è vero che i soli laureati dovrebbero firmarsi “Dr. in Architettura” e non “Architetto”. Lo fanno in pochi ma è così. Di certo, se non si è iscritti ad un Ordine e si prova a firmare un progetto per il quale le norme vigenti prevedono che a far ciò sia un tecnico abilitato e regolarmente iscritto ad un Albo, si va in galera. E questo è chiaro, vero? E può un laureato in architettura partecipare ad un bando di gara, come quelli in essere in questo momento in cui scrivo, delle Regioni Lombardia, Calabria e Toscana, e nei quali si mettono a disposizione dei finanziamenti pubblici a “professionisti” iscritti ad un Ordine? No, non può, non avendone, come si dice, “titolo”! E questo discorso vale per ingegneri, geometri, periti, psicologi e per tutte le altre professioni.
Ma c’è un ma; c’è sempre un “ma”. Si dà infatti il caso che i tre bandi sopra citati non si limitato ad indicare nei destinatari dei finanziamenti solo i professionisti iscritti a Ordini o Collegi, ma anche i professionisti individuati dalla legge 4/2013, e quindi anche i Project Manager professionisti iscritti ad ASSIREP. Evviva!!!
Ebbene, tornando alla domanda “perché dovrebbe iscriversi ad ASSIREP”, colui che è già in possesso di una certificazione PMP (o ISIPM, o Prince2, o altro) è già un Project Manager Professionista?
Forse, ma non grazie a tali "credenziali" che, da sole, non costituiscono condizione sufficiente.
Che la maggior parte dei PMP, ecc., siano dei Project Manager bravi, esperti, competenti, affidabili, ecc.. non è assolutamente messo in dubbio (ne conosco io personalmente diverse migliaia), ma questo non implica essere, secondo la legge italiana - sempre che la si intenda rispettare, “project manager professionisti”.
Del resto PMP non vuole forse dire “Project MANAGEMENT Professional”? Management .. disciplina, dunque, e non Manager .. professione. E ad affermare ciò non è il sottoscritto ma il PMI in persona. Chi non è convinto vada a leggersi quello che questo importate Istituto scrive alla pagina Project Manager Competency Development (PMCD) Framework.
Quindi, per concludere, la domanda “Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP … dal momento che io sono già certificato PMP (o ISIPM, o Prince2 o altro)?” sta in un rapporto uno ad uno con la domanda dell’esempio di cui sopra “Perché dovrei scrivermi al vostro Ordine X dal momento che sono già laureato in Xologia?”
Non avendo alcun senso logico questa seconda domanda non ne ha alcuno nemmeno la prima.
Spero quindi che non serva aggiungere altro. Occorre solo che il mercato dei consumatori di servizi professionali di project management lo comprenda, e qui viene la domanda seguente
Domanda 3:
“Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP … dal momento che non ho ancora visto alcun bando di gara dei nostri committenti che richieda un project manager iscritto ad ASSIREP?”
Risposta:
Per prima cosa la domanda è mal posta. Non ci sarà mai un bando di gara, almeno in ambito pubblico, che, volendo riferirsi anche o esclusivamente ai professionisti non-ordinistici, ex lege 04/2013, possa citare una specifica associazione quale è ASSIREP. La legge 04/2013 è infatti una legge moderna e liberale che non crea steccati o riserve di caccia territoriali ed esclusive. E sono diversi i modi per poter acquisire lo status di professionista non-ordinistico, come ad esempio essere socio di una Associazione inserita nell’elenco del Mise o essere certificato con un Organismo di Certificazione accreditato con Accredia. Ma non sono qui a specificare cosa detta la legge. Sul sito ASSIREP puoi trovare tutto, compreso il testo della legge e un bel Vademecum per il professionista da noi sviluppato.
Semmai quindi la domanda dovrebbe essere posta in questi termini: “Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP… dal momento che non ho ancora visto alcun bando di gara dei nostri committenti che richieda un project manager professionista ai sensi della legge 04/2013?”.
Riferendoci a un committente che non richiede professionisti ex-legge 04/2013, poniamoci una domanda più specifica: parliamo di un committente che cerca una persona avente conoscenze, anche di natura trasversale, di Project Management, eventualmente certificate, oppure necessita di un Project Manager intenso come ruolo professionale?
Nel primo caso, vale a dire una richiesta di personale che abbia, in aggiunta a specifiche conoscenze tecniche, anche buone conoscenze di Project Management (disciplina), è evidente che il possesso di un Attestato di una Asso. Prof (quale è ASSIREP) o di una certificazione Accredia non è conditio sine qua non, e quindi va benissimo dimostrare il possesso di un qualche “spilla” sulla giacca rilasciata da un qualsivoglia organismo privato. Se per il committente questo è garanzia di buona conoscenza ... contento lui, contenti tutti.
Diverso ovviamente il caso in cui nel bando, o nella ricerca di personale, si faccia esplicito riferimento al possesso di requisiti “professionali” così come previsto dalle leggi e dalle normative italiane. E questo per la Pubblica Amministrazione fa una bella differenza in quanto non è possibile (o non dovrebbe esserlo) uscire dal seminato legislativo e magari inserire requisiti specifici di qualche prodotto/servizio privato che possano, come indica Anac, configurarsi come “rischio corruttivo”. In altri termini, se, per fare un esempio, io fossi la Apple di certo potrei obbligare i miei consulenti esterni a essere dotati di pc Apple; ognuno a casa sua fa come gli pare. Ma se sono una Regione o il Parlamento italiano non posso di certo emanare un bando di gara richiedendo a dei consulenti esterni l'obbligo di dotarsi di un PC di una specifica marca. Semmai posso indicare i requisiti funzionali e prestazionali che quei PC per soddisfare le mie esigenze di elaborazione dati, il che è ben altra cosa (.. anche se spesso sappiamo tutti che questi requisiti sono scritti ad arte per facilitare spudoratamente un certo fornitore. Ma siamo qui a parlare di altro e, soprattutto, di cose belle!).
Per concludere, mi permetto di sottolineare che la domanda è per certi versi un cane che si morde la coda. Non si ci iscrive ad una Asso Prof perché ancora non si vedono gli effetti concreti della legge 04/2013 ma allo stesso tempo si spererebbe di vederli. Aiutati che Dio ti aiuta, dice un proverbio, e non si può sperare di salire un domani su un certo carro senza aver dato una mano a chi, come ASSIREP, quel carro lo sta con fatica costruendo!
Domanda 4:
“Perché dovrei iscrivermi ad ASSIREP… dal momento che ancora il mercato italiano, specie quello pubblico, nemmeno considera l’esistenza della professione del Project Manager e non lo richiede come ruolo fondamentale nella gestione dei progetti?”
Risposta:
Chi si pone questa domanda di certo con è conoscenza delle Linee Guida emanate da ANAC in merito agli Appalti Pubblici. In tali LG è infatti specificato che il RUP - Responsabile Unico di Procedimento - per la gestione di determinati procedimenti deve svolgere de-facto il ruolo di Project Manager e, a tal proposito, deve dimostrare il possesso di una specifica "Qualifica". A quale qualifica fa riferimento ANAC? Come ASSIREP non abbiamo dubbi: ad una qualifica ex-lege 04/2013!
Ma per avere certezza di ciò non ci resta che aspettare i primi bandi di gara o avvisi pubblici che siano già in linea con le direttive alquanto stringenti (se non sempre cogenti) della Linee Guida Anac. Chi vivrà, vedrà!
Concludo augurandomi che queste mie risposte possano aver, seppur in parte, fugato i dubbi di qualcuno e magari averlo convinto ad associarsi ad ASSIREP.
Ovviamente se un proprio "dal momento che...?" non è presente tra quelli di cui sopra prego inviarmelo a presidente@assirep.it, e cercherò, per quanto mi è possibile, di dare una risposta anche a nuovi quesiti.
Grazie e... good projects!
Eugenio Rambaldi
Presidente ASSIREP